Nel Vanoi l’acqua la va in dò: è il torrente Vanoi con i suoi affluenti infatti a caratterizzare l’onnipresenza di un acqua che corre, che plasma i luoghi della valle e quindi scende verso la pianura e il mare.

Ma come le acque sono la matita che disegna tutte le forme del territorio, su questo ordito l’uomo ha tessuto la sua trama, usando l’acqua come risorsa per costruire gli insediamenti. Fontane e lisciaie nei paesi, canali di irrigazione e laipi sui pradi, sorgenti sugli alpeggi, hanno reso abitabili queste terre.

Mulini, fucine, folli e segherie idrauliche ne hanno utilizzato la forza motrice, mentre il torrente è stato per secoli via di trasporto del legname verso il mare.

Ancora oggi queste acque sono contese da interessi esterni, in particolare per la produzione di energia elettrica, mentre resta viva nella memoria collettiva la forza distruttrice dell’acqua, che per secoli ha devastato la valle.

L’acqua del torrente che scorre a fondo valle ha la stessa valenza di un antico mito:

  • nominale : Vanoi il torrente, Vanoi la Valle;
  • vitale: ogni forma di attività umana si basa sulla sua presenza, dall’antica fluitazione, agli opifici, alla trasformazione in energia;
  • storica: ogni importante evento legato alle “ variazioni dello stato delle acque” segna svolte epocali per la popolazione che abita questi luoghi, (un lungo elenco di eventi alluvionali permette di delineare al contempo “cicli di stili di vita”)

Nel 2003 (anno internazionale dell’acqua) è stata realizzata una ricerca sul tema, confluita nella realizzazione di un percorso corredato da appositi pannelli esplicativi e da una mappa: l’Anello dell’acqua a Canal San Bovo rappresenta un modo insolito e sorprendente di scoprire un paesaggio in continua evoluzione, di assimilare alcuni aspetti storici particolari, di osservare ambienti naturali inaspettati. La sintesi sulla ricerca può essere scaricata qui:


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