02 Ago

La Valle del Vanoi

Presentazione ed inaugurazione della mostra fotografica “La Valle del Vanoi. Immagini di un paesaggio in trasformazione”.

Grazie alla sua posizione geografica, protetta dai grandi flussi turistici afferenti alcuni territori turistici contigui (Fiera di Primiero e San Martino di Castrozza da un lato, le montagne del Tesino dall’altro), la Valle del Vanoi si rivela, ad una lettura attenta e meditata, un territorio caratterizzato da uno straordinaria ricchezza di paesaggi, rimasti sorprendentemente autentici e primitivi, che si sovrappongono ad una concreta genuinità del vivere, scandito da ritmi lenti e rispettosi dell’ambiente, da parte di coloro che la abitano.

La ricerca fotografica, condotta con riprese durate oltre sei mesi e con diverse condizioni meteo, è costituita dalla raccolta di oltre 2.000 di scatti e di circa 50 vedute paesaggistiche eseguite con camere analogiche panoramiche in grande formato.

L’indagine propone una serie d’itinerari visivi sui principali luoghi del Vanoi, il cui ambito spaziale e geografico – oggetto delle riprese – si estende dal Lago di Calaita, fino a Caoria e che comprende, oltre a Canal San Bovo, tutte le frazioni valligiane (Ronco Cainari, Prade, Zortea, Cicona, ecc..) e alcune malghe, fra cui quella di Fossernica e del Lozen.

Le immagini descrivono un habitat che, seppur connotato in termini antropici dalle grandi opere viarie, realizzate per favorire il collegamento del Vanoi al Primiero e, tramite il Passo Broccon, al Tesino, è denso di incantevoli paesaggi naturalistici, in gran parte rimasti selvaggi, che si estendono dalle catene del Lagorai e fino al cuore delle Dolomiti, con le magnifiche viste sulle Pale di San Martino, che si offrono, in tutta la loro struggente bellezza,  ai visitatori che giungono fino al Lago di Calaita.

Il Vanoi, come spesso accade per altri luoghi del turismo di montagna, sconta una specifica peculiarità e cioè quelle di “dilatarsi” durante i mesi estivi e di vivere, per converso, una dimensione sobria e raccolta durante il rimanente periodo dell’anno, con una presenza umana per lo più circoscritta alle sole popolazioni autoctone.

In relazione a tale variabilità insediativa, le immagini cercano di cogliere le dimensioni di queste dinamiche, lasciando ampio spazio ad una lettura particolarmente attenta agli aspetti del territorio antropico ed al tema dell’identità socio/culturale che, sistematicamente, si sovrappongono all’esuberanza della natura e che connotano, in maniera molto precisa, tutto l’areale geografico del Vanoi.

Luca Chistè